Mancata Diagnosi Di Torsione Testicolare E Risarcimento Danni

La torsione testicolare è un’emergenza urologica che richiede un intervento medico tempestivo. Si tratta di una rotazione del funicolo spermatico che compromette il flusso sanguigno al testicolo, causando ischemia e, se non trattata entro poche ore, può portare alla necrosi e alla perdita permanente dell’organo. La finestra terapeutica ideale per intervenire chirurgicamente è di 4-6 ore: superato questo limite, le probabilità di salvare il testicolo si riducono drasticamente.

La mancata diagnosi di una torsione testicolare rappresenta un errore medico molto grave, soprattutto nei pronto soccorso, dove spesso il dolore testicolare acuto viene sottovalutato o attribuito erroneamente a epididimiti, traumi lievi o infezioni urinarie. La diagnosi precoce si basa su esame obiettivo, anamnesi attenta e, soprattutto, ecografia scrotale con Doppler, che consente di rilevare l’assenza di flusso ematico.

Un ritardo diagnostico può causare danni fisici, psicologici e riproduttivi importanti, soprattutto nei pazienti giovani o adolescenti. Quando l’intervento chirurgico viene eseguito troppo tardi e il testicolo è già necrotico, l’asportazione diventa inevitabile (orchiectomia). In questi casi, si configura una responsabilità medica per danno biologico, estetico, morale e potenzialmente anche alla fertilità.

In questo articolo vedremo le cause più comuni di errore nella diagnosi di torsione testicolare, le responsabilità sanitarie, le normative aggiornate al 2025, i casi di risarcimento riconosciuti dai tribunali italiani e le competenze degli Avvocati di Risarcimenti Danni Malasanità, specializzati nei casi di omissioni gravi nei pronto soccorso.

Ma andiamo ora ad approfondire con gli avvocati di Risarcimenti Danni Malasanità.

Quali sono i sintomi che dovrebbero far sospettare una torsione testicolare?

  • Dolore acuto e improvviso allo scroto;
  • Gonfiore e arrossamento testicolare;
  • Nausea, vomito e dolore irradiato all’inguine o addome;
  • Posizione anomala del testicolo (sollevato, orizzontale);
  • Assenza di riflesso cremasterico.

Quali sono le cause più frequenti di mancata diagnosi di torsione testicolare?

Tra tutte le urgenze andrologiche, la torsione testicolare è senza dubbio una delle più insidiose, sottovalutate e, purtroppo, troppo spesso mal diagnosticate. Si tratta di un evento improvviso e drammatico: il testicolo ruota su sé stesso, attorcigliando il funicolo spermatico e compromettendo così il flusso di sangue verso l’organo. Se non si interviene chirurgicamente entro poche ore – sei, al massimo otto – il danno può diventare irreversibile. Il testicolo va in necrosi e, nella stragrande maggioranza dei casi, deve essere asportato. Eppure, ancora oggi si verificano numerosi casi in cui la diagnosi di torsione testicolare viene mancata o posta troppo tardi, determinando una perdita evitabile dell’organo, forti ripercussioni psicologiche e, nei giovani, profonde conseguenze sul piano della fertilità e dell’identità sessuale.

La causa più frequente di mancata diagnosi risiede nella confusione sintomatologica. I sintomi iniziali della torsione testicolare possono essere scambiati per una comune orchite, per un’epididimite o per un semplice dolore addominale. In molti casi, soprattutto nei bambini e negli adolescenti, il dolore si localizza a livello dell’inguine o dell’addome basso, e non viene riferito in modo preciso come “dolore al testicolo”. Questo induce molti medici di pronto soccorso, soprattutto in assenza di esperienza specifica in ambito urologico o andrologico, a formulare diagnosi sbagliate: gastroenterite, colica addominale, appendicite. Così facendo, il testicolo resta senza flusso ematico per ore preziose. La diagnosi corretta arriva tardi, spesso quando l’organo è già perso.

Un altro fattore determinante è l’assenza di un esame obiettivo accurato. Molti pazienti, specie adolescenti, provano imbarazzo a riferire sintomi ai genitali o a farsi visitare. I medici, in alcuni contesti – per pudore, mancanza di tempo o superficialità – evitano l’esame obiettivo diretto dei testicoli. Ma senza visione diretta, palpazione, valutazione della posizione e della sensibilità, è quasi impossibile distinguere una torsione da altre patologie scrotali. L’evidenza clinica della torsione è chiara: testicolo sollevato, gonfio, dolente, talvolta orientato orizzontalmente, con assenza del riflesso cremasterico. Quando questi elementi non vengono ricercati, l’errore diagnostico diventa inevitabile.

Il ruolo dell’ecografia è centrale, ma anch’essa può essere fonte di errore. L’ecocolordoppler dei testicoli è l’esame strumentale di riferimento per valutare il flusso ematico. Tuttavia, la sua efficacia diagnostica dipende dalla tempestività e dall’esperienza dell’operatore. In molti pronto soccorso, soprattutto durante i turni notturni o nei piccoli ospedali, l’ecografista non è presente, o l’ecografia viene eseguita da personale non esperto nella diagnostica andrologica. In alcuni casi, viene usata un’apparecchiatura obsoleta, oppure si valuta solo la morfologia senza color-Doppler, compromettendo la capacità di evidenziare la mancata perfusione testicolare. Ancora più grave è quando si attende l’esito dell’ecografia invece di inviare direttamente il paziente in sala operatoria se il quadro clinico è altamente sospetto. In caso di dubbio clinico, il principio guida dovrebbe sempre essere quello della tempestività chirurgica, anche senza ecografia.

Non meno importanti sono gli errori di triage e di sottovalutazione iniziale. Un ragazzo che si presenta in pronto soccorso con un dolore testicolare viene spesso inserito tra i codici a bassa priorità, lasciato in attesa anche per ore. Questo accade perché il sintomo non viene riconosciuto come potenzialmente grave. In alcuni casi, la causa è l’età del paziente: si tende a considerare la torsione come un evento raro negli adulti, mentre in realtà può verificarsi anche oltre i 25 anni. In altri casi, si presume che il dolore sia causato da traumi minori, attività fisica o infezioni urinarie, e si opta per un approccio conservativo. Ogni minuto perso in questa fase può fare la differenza tra salvare o perdere un testicolo.

L’anamnesi, spesso insufficiente o imprecisa, contribuisce in modo significativo al problema. Non si indaga sulla durata del dolore, se è stato improvviso o progressivo, se il paziente ha avuto episodi simili in passato, o se c’è familiarità per patologie testicolari. I pazienti tendono a minimizzare, i genitori dei bambini spesso non conoscono i sintomi tipici della torsione e i medici, senza un’anamnesi dettagliata, rischiano di sottovalutare l’urgenza. In altri casi ancora, la torsione viene inizialmente risolta spontaneamente – parliamo di torsioni intermittenti – per poi ripresentarsi in modo definitivo. Se questi episodi transitori non vengono adeguatamente investigati e monitorati, il rischio di una torsione completa e irreversibile aumenta in modo esponenziale.

Nel mondo medico-legale, i casi di mancata diagnosi di torsione testicolare sono tra i più contestati. Questo perché la patologia è, per definizione, diagnosticabile se si osservano alcune semplici regole cliniche: esame obiettivo precoce, ecografia in tempi rapidi, sospetto clinico elevato anche in assenza di conferme strumentali. Le linee guida internazionali indicano chiaramente che la torsione testicolare è un’urgenza chirurgica che va trattata come tale. Quando si dimostra che il paziente ha atteso ore in pronto soccorso, o che non è stato nemmeno esaminato correttamente, la responsabilità diventa evidente. Il tempo è testicolo – come dicono molti urologi – e ogni ritardo può trasformarsi in un danno permanente.

Anche nel contesto pediatrico, la situazione è particolarmente delicata. I bambini, soprattutto sotto i dieci anni, non sempre riescono a esprimere il tipo e la sede del dolore. Talvolta piangono, si tengono la pancia o si lamentano genericamente, portando i genitori a pensare a un problema intestinale o urinario. Se il medico non esplora sistematicamente anche la regione scrotale, la torsione può sfuggire. I dati dimostrano che nei bambini la percentuale di perdita testicolare per diagnosi tardiva è ancora più alta rispetto agli adulti. La formazione del personale pediatrico su questo argomento, purtroppo, è ancora incompleta in molti contesti territoriali.

In alcuni casi, la torsione testicolare viene confusa con un’infezione genitale in fase iniziale e trattata con antibiotici. Questo è uno degli errori più comuni e più gravi. Una vera orchite o epididimite, infatti, è rara nei bambini e nei giovani che non sono sessualmente attivi. Se il medico prescrive antibiotici senza eseguire un’ecografia o senza monitorare l’evoluzione dei sintomi nelle prime ore, può permettere alla torsione di progredire indisturbata. Il dolore non migliora, l’infiammazione peggiora, e quando si torna a rivalutare il paziente, il testicolo è già necrotico.

Le difficoltà non sono solo cliniche, ma anche organizzative. In molte realtà ospedaliere italiane, soprattutto nei centri periferici, non è presente un urologo in servizio attivo 24 ore su 24. Questo porta a situazioni in cui il medico del pronto soccorso si trova costretto a prendere decisioni senza la consulenza specialistica. In alcuni casi, si rimanda l’intervento al giorno dopo, o si attende il parere dell’urologo reperibile, perdendo tempo prezioso. La mancata attivazione del chirurgo in presenza di un sospetto di torsione rappresenta una delle criticità più segnalate nei contenziosi per malpractice.

In conclusione, la mancata diagnosi di torsione testicolare non è quasi mai frutto del caso o della sfortuna. È il risultato di una catena di errori evitabili: sottovalutazione del dolore, esame obiettivo non eseguito, mancato uso dell’ecografia, triage inappropriato, ritardo chirurgico. Ed è anche un problema culturale: nella formazione di molti medici non è ancora sufficientemente chiaro che il dolore testicolare acuto è un’urgenza assoluta, da trattare come un infarto miocardico o un’appendicite perforata. Cambiare questa mentalità è fondamentale. Significa formare i professionisti, dotare i presidi territoriali di protocolli chiari e strumenti adeguati, ma anche educare i pazienti, le famiglie e gli insegnanti a riconoscere i sintomi e a non perdere tempo. Perché un testicolo perso oggi, a causa di una diagnosi mancata, non è solo un errore medico: è un trauma permanente nella vita di un ragazzo, che poteva e doveva essere evitato.

Quando si configura la responsabilità medica per mancata diagnosi di torsione testicolare?

La torsione del funicolo spermatico è una delle emergenze urologiche più gravi e tempo-dipendenti. Consiste nella rotazione anomala del testicolo sul proprio asse vascolare, con conseguente occlusione parziale o completa del flusso sanguigno arterioso e venoso. Il testicolo, se non trattato entro poche ore, va incontro a ischemia e necrosi. La finestra terapeutica ottimale è stimata in circa 4-6 ore dall’esordio dei sintomi: superato questo limite, le possibilità di salvataggio dell’organo si riducono drasticamente. In questo scenario, la tempestività della diagnosi è un parametro critico, e ogni ritardo può comportare danni permanenti, compromissione della fertilità e gravi conseguenze psicologiche e medico-legali.

La responsabilità medica per mancata diagnosi si configura quando il medico omette di riconoscere i segni clinici caratteristici della torsione testicolare, non avvia tempestivamente gli accertamenti diagnostici, non consulta lo specialista urologo nei tempi adeguati, o adotta condotte che ritardano l’intervento chirurgico. L’errore diagnostico in questo contesto non è solo una svista: è un fallimento della vigilanza clinica di fronte a una condizione la cui urgenza è documentata, prevedibile e trattabile.

La presentazione clinica della torsione testicolare è spesso tipica. Il paziente, generalmente adolescente o giovane adulto, si presenta con dolore scrotale acuto e improvviso, spesso irradiato all’inguine o all’addome inferiore, accompagnato da nausea, vomito e talvolta febbre. Il testicolo appare sollevato, dolente alla palpazione, con aumento di volume e alterazione dell’orientamento assiale. L’assenza del riflesso cremasterico ipsilaterale (contrazione del testicolo alla stimolazione della coscia) è un segno clinico suggestivo. Tuttavia, in presenza di dolore acuto, ogni ritardo diagnostico motivato dalla ricerca di conferme assolute è una scelta rischiosa.

Una delle cause più frequenti di errore è la confusione diagnostica con altre patologie a presentazione simile, come l’orchiepididimite. Quest’ultima è più comune negli adulti, ha un esordio più graduale, spesso associato a febbre, disuria o secrezioni uretrali. Tuttavia, la distinzione clinica può essere difficile, soprattutto nelle fasi iniziali. Se il medico decide di trattare come orchite infiammatoria senza escludere formalmente la torsione mediante ecocolordoppler, assume un rischio clinico e medico-legale gravissimo.

Il gold standard diagnostico è l’ecocolordoppler scrotale, che valuta la perfusione ematica del testicolo. La diagnosi di torsione si basa sulla riduzione o assenza del flusso arterioso. Tuttavia, nelle situazioni cliniche compatibili, l’indicazione all’intervento chirurgico è clinica e non deve attendere la conferma strumentale. Le linee guida urologiche internazionali sottolineano che l’esecuzione dell’ecografia non deve ritardare il trattamento. In casi dubbi, è preferibile procedere con l’esplorazione chirurgica piuttosto che rischiare la necrosi dell’organo.

L’omissione della consulenza urologica urgente è un’altra causa classica di responsabilità. In molti contesti ospedalieri, l’assenza di un urologo in sede può portare a rinvii diagnostici o a tentativi di gestione da parte del medico del pronto soccorso. Se il sospetto di torsione esiste ma non viene attivato immediatamente il supporto specialistico, si perde tempo prezioso e si infrange il principio di appropriatezza delle cure.

Anche la dimissione inappropriata del paziente rappresenta una grave colpa professionale. Se un giovane con dolore scrotale acuto viene dimesso senza esami, o con una diagnosi incerta, e successivamente perde il testicolo per necrosi, il nesso causale tra l’errore iniziale e il danno è diretto. La medicina di emergenza impone che i pazienti con sospetta torsione vengano tenuti in osservazione fino alla risoluzione del dubbio diagnostico, o che vengano esplorati chirurgicamente in base al principio del “diagnosticare con il bisturi”.

Il danno conseguente alla mancata diagnosi è irreversibile e impatta sulla fertilità, sull’equilibrio ormonale e sull’identità corporea del paziente. La perdita di un testicolo in giovane età, soprattutto se evitabile, comporta implicazioni fisiche, riproduttive e psicologiche importanti. In sede giudiziaria, questo tipo di danno viene risarcito sia come danno biologico permanente che come danno morale ed esistenziale. La giovane età del paziente e il contesto evitabile rendono le sentenze particolarmente severe.

La cartella clinica è fondamentale per valutare la correttezza dell’iter diagnostico e terapeutico. Deve riportare l’orario di accesso, i sintomi riferiti, l’esame obiettivo, la valutazione scrotale, i segni neurologici, i parametri vitali, l’orario di richiesta degli esami, eventuali consulti specialistici e decisioni chirurgiche. In assenza di tali dati, si presume che il percorso diagnostico sia stato incompleto.

La struttura sanitaria può essere corresponsabile nei casi in cui l’errore derivi da disorganizzazione, carenza di personale, assenza di protocolli o ritardi strutturali nell’accesso alla diagnostica e alla chirurgia. Se il pronto soccorso non ha accesso tempestivo al servizio ecografico o alla consulenza urologica, la responsabilità non è solo individuale, ma anche organizzativa.

La giurisprudenza italiana ha riconosciuto ripetutamente la responsabilità dei medici nei casi di testicolo perso a causa della diagnosi tardiva. Le sentenze sottolineano che la torsione testicolare è una diagnosi che deve essere esclusa in ogni paziente con dolore scrotale acuto, salvo prova contraria. L’onere della prova è spesso in capo alla struttura o al sanitario, che deve dimostrare di aver agito in modo diligente e in linea con le raccomandazioni cliniche.

La prevenzione dell’errore richiede formazione continua, stesura e applicazione di protocolli ospedalieri specifici, accesso immediato agli ecocolordoppler e disponibilità di consulenza urologica, anche tramite telemedicina o rete territoriale. Ogni ospedale che accoglie pazienti in emergenza dovrebbe essere in grado di diagnosticare e trattare una torsione testicolare entro le 4-6 ore dall’esordio.

In conclusione, la responsabilità medica per mancata diagnosi di torsione testicolare si configura quando il medico non riconosce la possibilità della patologia, non attiva tempestivamente il percorso diagnostico, non richiede il supporto specialistico o ritarda l’intervento, con conseguente necrosi testicolare e perdita funzionale dell’organo. È una colpa grave, spesso evitabile, che compromette in modo permanente la salute e la vita del paziente.

Ogni dolore acuto allo scroto è un’urgenza fino a prova contraria. Ogni minuto conta. Ogni esitazione è una perdita di possibilità. Ogni testicolo rimosso per diagnosi tardiva è una lesione non solo corporea, ma anche umana. E in medicina d’urgenza, la differenza tra prendersi il tempo per capire e agire subito è quella tra curare e rimediare. Quando si può ancora.

Quali norme regolano il risarcimento?

  • Legge Gelli-Bianco (L. 24/2017);
  • Art. 2043 c.c., per danno ingiusto;
  • Art. 2236 c.c., colpa grave in ambito sanitario;
  • Art. 589 e 590 c.p., per morte o lesioni personali da colpa.

Quali sono i risarcimenti riconosciuti in casi concreti?

  • Paziente 17enne con perdita del testicolo per ritardo nella diagnosi: risarcimento di 600.000 euro per danno biologico e morale;
  • Caso di giovane adulto con riduzione della fertilità e asportazione testicolare: risarcimento di 720.000 euro;
  • Mancata consulenza urologica tempestiva in pronto soccorso: risarcimento di 650.000 euro.

A chi rivolgersi per ottenere tutela legale?

I pazienti che hanno subito un danno per ritardo nella diagnosi di torsione testicolare devono rivolgersi a avvocati specializzati in responsabilità medica d’urgenza, in grado di:

  • Valutare il comportamento del personale sanitario;
  • Dimostrare il nesso tra il ritardo e la perdita dell’organo;
  • Affidarsi a consulenze medico-legali esperte in urologia;
  • Avviare le procedure legali per il risarcimento integrale del danno.

Gli Avvocati di Risarcimenti Danni Malasanità collaborano con urologi, medici legali e psicologi clinici, per garantire una difesa completa, tecnica e mirata alla giustizia.

Perdere un testicolo per un errore evitabile è una ferita profonda, fisica e psicologica. La legge permette di ottenere un risarcimento adeguato, ma servono competenze solide e una strategia ben costruita.

Qui di seguito tutti i riferimenti del nostro Studio Legale specializzato in risarcimento danni da errori medici:

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