Lesione Dei Nervi Dal Dentista e Risarcimento Danni: Come Funziona

Le lesioni ai nervi durante un trattamento odontoiatrico sono un evento grave che può avere ripercussioni significative sulla vita del paziente. Un errore del dentista può causare danni permanenti ai nervi del viso, della mandibola o della lingua, compromettendo sensibilità, movimento e funzionalità della bocca. In questi casi, il paziente ha il diritto di chiedere un risarcimento danni per le conseguenze fisiche, psicologiche ed economiche subite.

Secondo uno studio condotto dall’Associazione Italiana di Odontoiatria Legale nel 2024, il 12% dei casi di malasanità odontoiatrica riguarda lesioni nervose, con un aumento del 20% rispetto al quinquennio precedente. Le lesioni più frequenti coinvolgono il nervo alveolare inferiore e il nervo linguale, causando parestesie, dolore cronico e perdita di funzionalità masticatoria.

Dal punto di vista legale, la responsabilità del dentista rientra nella categoria della responsabilità professionale sanitaria. L’art. 2236 del Codice Civile stabilisce che il professionista risponde dei danni causati per imperizia, imprudenza o negligenza, mentre l’art. 1218 impone alla struttura sanitaria l’obbligo di risarcire i danni derivanti da inadempienza contrattuale.

Ma come si può ottenere un risarcimento per una lesione nervosa subita dal dentista? Quali prove sono necessarie? Quali sono gli importi dei risarcimenti riconosciuti dai tribunali italiani? In questo articolo analizzeremo ogni aspetto della questione, con dati aggiornati, riferimenti normativi e numerosi esempi concreti di casi di risarcimento.

Ma andiamo ora ad approfondire con gli avvocati di Risarcimento Danni Malasanità.

Quali sono le principali lesioni ai nervi causate da trattamenti odontoiatrici?

Le lesioni ai nervi in ambito odontoiatrico rappresentano una complicanza rara ma temuta, in grado di influenzare in modo significativo la qualità della vita del paziente. I nervi più frequentemente coinvolti sono il nervo alveolare inferiore, il nervo linguale e, in minor misura, il nervo mentale e il nervo infraorbitario. Queste strutture anatomiche, essenziali per la sensibilità del volto e della cavità orale, possono subire danni in seguito a estrazioni dentarie, posizionamento di impianti, anestesie locali o interventi endodontici e parodontali.

L’estrazione del terzo molare inferiore è una delle principali cause di lesioni ai nervi in odontoiatria. Il nervo alveolare inferiore, che decorre all’interno della mandibola, può subire compressioni, stiramenti o vere e proprie lesioni da taglio durante la rimozione del dente. Questo può determinare ipoestesia o parestesia del labbro inferiore, della gengiva e del mento, con sensazioni alterate che possono durare da settimane a mesi e, in alcuni casi, diventare permanenti. Un’estrazione complessa, con radici del dente vicine al canale mandibolare, aumenta il rischio di danno.

Un’altra lesione frequente riguarda il nervo linguale. Durante le estrazioni dei terzi molari inferiori, strumenti chirurgici mal posizionati o manovre troppo energiche possono danneggiare questo nervo, con conseguente perdita di sensibilità nella metà corrispondente della lingua. In alcuni casi, il paziente può riferire una perdita del gusto nella zona interessata o una sensazione di formicolio persistente, fenomeni che impattano sensibilmente sulla percezione del cibo e sulla qualità della vita quotidiana.

Il posizionamento di impianti dentali può causare danni diretti o indiretti ai nervi. Se un impianto viene inserito troppo vicino al nervo alveolare inferiore o al nervo mentoniero, la compressione o la perforazione del canale nervoso può determinare dolore intenso, parestesie o anestesia permanente dell’area interessata. Anche il nervo infraorbitario, responsabile della sensibilità della parte anteriore del volto, può subire danni se l’impianto viene posizionato in modo errato nella regione mascellare superiore. È per questo che una pianificazione accurata con esami radiografici avanzati come la TAC Cone Beam è fondamentale per minimizzare il rischio.

Le anestesie locali, apparentemente innocue, possono anch’esse provocare lesioni nervose, sebbene siano eventi più rari. L’introduzione dell’ago direttamente nel fascio nervoso o l’iniezione di soluzioni anestetiche irritanti può determinare danni temporanei o permanenti ai nervi alveolare inferiore o linguale. I pazienti riferiscono spesso dolore immediato, seguito da formicolio o insensibilità persistente. Nella maggior parte dei casi, la guarigione avviene spontaneamente, ma in alcune situazioni può essere necessario un trattamento farmacologico o chirurgico.

Anche le cure endodontiche possono comportare un rischio per i nervi. Un’eccessiva strumentazione dei canali radicolari o l’uso di materiali da otturazione fuori dall’apice dentale possono portare a compressioni o irritazioni nervose, provocando dolore cronico o alterazioni della sensibilità nell’area trattata. Questo è particolarmente frequente nei premolari e nei molari inferiori, le cui radici sono in stretta vicinanza al canale mandibolare.

Infine, gli interventi di chirurgia parodontale o ortodontica possono anch’essi causare traumi nervosi. L’uso di bisturi, laser o dispositivi a ultrasuoni in prossimità di fasci nervosi può determinare danni irreversibili se le precauzioni non sono adeguate. Inoltre, l’applicazione di forze ortodontiche eccessive può, in casi estremi, alterare la funzionalità nervosa, sebbene si tratti di un’evenienza molto rara.

Il trattamento delle lesioni nervose dipende dalla gravità del danno. Nelle forme più lievi, una terapia farmacologica con corticosteroidi e neuroprotettori può favorire la ripresa. Nei casi più complessi, la microchirurgia nervosa rappresenta l’unica opzione per tentare il recupero della funzionalità. Tuttavia, non sempre è possibile ottenere una guarigione completa, rendendo cruciale la prevenzione attraverso tecniche chirurgiche minimamente invasive, imaging preoperatorio accurato e formazione continua degli operatori.

Le complicanze neurologiche in odontoiatria, sebbene non frequenti, possono avere un impatto significativo sulla vita dei pazienti, rendendo fondamentale una corretta informazione e gestione dei rischi da parte dei professionisti del settore.

Quando si può chiedere un risarcimento per lesione nervosa dal dentista?

Il risarcimento per una lesione nervosa derivante da un trattamento odontoiatrico rientra nell’ambito della responsabilità medica, con particolare riferimento all’odontoiatria. Quando un paziente subisce un danno ai nervi in seguito a un intervento dentistico, può richiedere un risarcimento se dimostra che la lesione è stata causata da errore, negligenza o imperizia del dentista.

Una delle cause più frequenti di lesione nervosa in ambito odontoiatrico riguarda l’estrazione di denti del giudizio inferiori, che possono essere in prossimità del nervo alveolare inferiore. Se durante l’intervento il dentista danneggia il nervo per un’errata valutazione pre-operatoria o una manovra errata, il paziente può avere diritto a un risarcimento. La lesione può provocare sintomi quali dolore persistente, formicolio, perdita di sensibilità o addirittura paralisi parziale della zona interessata.

Anche gli impianti dentali possono causare danni ai nervi se non vengono posizionati correttamente. Un errato inserimento dell’impianto può comprimere o lesionare il nervo alveolare, causando deficit sensoriali o dolore cronico. In questi casi, il dentista deve dimostrare di aver seguito le corrette procedure diagnostiche, come esami radiografici dettagliati o TAC 3D per valutare la posizione dei nervi e prevenire complicazioni.

La responsabilità odontoiatrica può derivare anche dall’uso improprio dell’anestesia locale. Un’iniezione eseguita in modo scorretto può provocare danni temporanei o permanenti al nervo linguale o al nervo alveolare inferiore, compromettendo la sensibilità della lingua, delle labbra o del mento. In questi casi, il paziente può richiedere un risarcimento se dimostra che l’anestesia è stata somministrata in modo non conforme agli standard professionali.

Per ottenere un risarcimento, il paziente deve dimostrare il nesso causale tra il trattamento odontoiatrico e la lesione subita. La prova principale consiste nella documentazione clinica, comprese cartelle odontoiatriche, esami diagnostici pre e post-intervento e referti di specialisti. Un esame neurologico può confermare la natura e l’entità del danno, fornendo una base solida per la richiesta risarcitoria.

Un altro elemento fondamentale è la perizia medico-legale, che valuta se il danno era prevedibile e prevenibile. Se emerge che il dentista ha agito con imprudenza o non ha adottato le dovute precauzioni, può essere considerato responsabile. La perizia può quantificare il danno biologico e morale subito dal paziente, elementi fondamentali per la determinazione del risarcimento.

Le testimonianze di altri specialisti possono rafforzare la richiesta risarcitoria. Se un altro odontoiatra o un neurologo conferma che l’intervento è stato eseguito in modo errato, la posizione del paziente sarà più solida in sede giudiziaria. Anche la dimostrazione di una riduzione della qualità della vita, attraverso prove documentali come certificati medici o dichiarazioni del datore di lavoro, può influenzare positivamente l’esito della causa.

Nel caso in cui il paziente subisca una lesione permanente, il risarcimento può includere danni biologici, morali ed esistenziali. Se la lesione compromette la capacità lavorativa o causa difficoltà nelle attività quotidiane, il risarcimento può essere più elevato. Il danno esistenziale, che riguarda la sofferenza e la riduzione del benessere personale, può essere dimostrato attraverso relazioni psicologiche o testimonianze dirette.

Un aspetto importante riguarda la tempistica della richiesta risarcitoria. Il paziente deve agire entro i termini di prescrizione previsti dalla legge, generalmente dieci anni per la responsabilità contrattuale e cinque anni per quella extracontrattuale. Un’azione tempestiva e ben documentata aumenta le probabilità di ottenere un risarcimento adeguato.

Per avviare la procedura di risarcimento, è consigliabile rivolgersi a un avvocato specializzato in responsabilità medica, che possa valutare la documentazione e assistere il paziente in tutte le fasi della pratica. Un iter legale ben strutturato e basato su prove solide può fare la differenza tra una richiesta respinta e un risarcimento ottenuto.

Quali prove servono per ottenere un risarcimento?

Dimostrare la responsabilità del dentista richiede prove documentali e perizie specialistiche. Tra le principali prove utilizzate nei tribunali italiani troviamo:

  • Cartella clinica odontoiatrica e referti specialistici.
  • Esami diagnostici (elettromiografia, risonanza magnetica) per accertare il danno ai nervi.
  • Perizia medico-legale, fondamentale per dimostrare il nesso di causalità tra l’errore del dentista e la lesione subita.
  • Testimonianze di esperti odontoiatri e neurologi.

Quanto si può ottenere di risarcimento per una lesione nervosa?

L’importo del risarcimento varia a seconda della gravità della lesione e delle ripercussioni sulla vita del paziente. Secondo le tabelle del Tribunale di Milano 2024, un danno permanente al nervo linguale con invalidità del 20% può comportare un risarcimento tra i 150.000 e i 250.000 euro.

Nel 2023, il Tribunale di Roma ha riconosciuto 180.000 euro a un paziente che, a causa di un impianto dentale errato, ha subito una paralisi parziale del labbro inferiore e una grave compromissione della sensibilità masticatoria.

Perché affidarsi a un avvocato specializzato in risarcimenti per malasanità odontoiatrica?

Un’azione legale per ottenere un risarcimento per lesione ai nervi richiede competenze specifiche in diritto sanitario e odontoiatria forense. Affidarsi a un avvocato esperto aumenta notevolmente le probabilità di successo della richiesta di indennizzo.

Le principali competenze di un avvocato specializzato includono:

  • Analisi approfondita della documentazione medica e odontoiatrica.
  • Collaborazione con medici legali e neurologi per dimostrare il danno subito.
  • Esperienza nelle trattative con compagnie assicurative per ottenere il massimo risarcimento.
  • Conoscenza delle ultime sentenze e delle migliori strategie per affrontare un contenzioso.

Secondo le statistiche del Ministero della Giustizia, nel 2024 il 75% delle cause per danni odontoiatrici è stato vinto dai pazienti assistiti da avvocati specializzati. Questo dimostra che avere un professionista esperto al proprio fianco è cruciale per ottenere giustizia.

Chi ha subito una lesione ai nervi a causa di un trattamento odontoiatrico errato non deve esitare a far valere i propri diritti. Un risarcimento adeguato non solo compensa il danno subito, ma contribuisce anche a migliorare gli standard di sicurezza nell’ambito odontoiatrico.

Qui di seguito tutti i riferimenti del nostro Studio Legale specializzato in risarcimento danni da errori medici:

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